Filippo Bentivegna fu un personaggio bizzarro e la comprensione della sua personalità ci aiuta ad interpretare il suo operato artistico, in quanto la sua produzione scultorea è certamente legata alla sua fervida immaginazione. Nato a Sciacca il 3 Maggio 1888, figlio di pescatori, a causa delle misere condizioni economiche, vive nell’alfabetismo e nella precarietà . Nel 1913, per motivi economici, emigra negli Stati Uniti, prima a New York poi a Chicago. Negli anni americani del Bentivegna si assiste a una forte discriminazione ed emarginazione a causa della sua indole abbastanza fuori dal comune. Si racconta che innamoratosi di una giovane americana, il Bentivegna rimase coinvolto in una rissa dal rivale in amore da cui viene violentemente malmenato. A questo punto tornò a Sciacca, acquistando un piccolo appezzamento di terreno - in contrada S. Antonio - iniziò la sua personale produzione artistica. La sua arte ha come unico soggetto le teste umane d’ogni forma e dimensione. Il numero di teste presenti nel giardino sono migliaia, anche se moltissime di queste furono depredate negli anni a seguire la sua morte.
Le sculture sono tutte diverse e raffigurano personaggi famosi e non, a cui dava anche un nome e che, nel suo immaginario, rappresentavano i sudditi del regno che egli aveva creato (il giardino incantato) e di cui era il “Signore”, amava infatti farsi chiamare dalla gente “Sua Eccellenza”.
All'interno del percorso visitabile è possibile entrare nella piccola casetta dell'artista, le cui pareti risultano decorate con disegni e raffigurazioni rappresentanti forse il soggiorno in America.
In questo luogo incantato Filippo Bentivegna vi rimase fino alla morte avvenuta l’1 marzo 1967.
Oggi alcune teste di Bentivegna sono esposte al museo dell’Art Brut di Losanna.
Il Castello Incantato rappresenta una tappa suggestiva assolutamente da vedere se ci si reca nella magnifica città di Sciacca.
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